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Noi, Marcello Giuliano e Francesco Sica,
sull’emergenza sanitaria abbiamo convinzio-
ni criticamente fondate, ma spesso distanti
od opposte. Eppure, siamo animati da prin-
cipi analoghi e, talvolta, identici. Assistiamo
ad una divisione nella società italiana su
questi temi che non può non allarmare. La
questione non è essere pro o contro, ma da
formatori e docenti che colgono ogni sfida
che la vita pone innanzi, chiedersi: questa
situazione è educativa? Questo tempo ci costringe a chiederci se
siamo in grado di dialogare, anche quando
la posta in gioco, oltre la mia idea, la mia
fede, i miei principi, persino la vita mia e dei
miei cari. La comunicazione propostaci dai media non
ha permesso un vero e leale confronto su
temi così delicati. Come in altri casi, che
fosse l’educazione di genere, o la bioetica,
temi cari a noi docenti di IRC, crediamo si è
ridotto tutto a uno scontro tra fazioni, sup-
porters, che si esibiscono in un rumoroso
‘tifo da stadio’. Vorremmo capire come l’attualità possa es-
sere maestra anche per noi docenti; provo-
cazione per rivedere noi stessi, cogliere
l’opportunità di incontrarsi senza scontrarsi.
Non siamo specialisti in medicina, né in
branche più specifiche, ma dobbiamo essere
specialisti in umanità, in politico (polis),
nell’educazione delle nuove generazioni co-
me in educazione alla comunicazione, stret-
tamente legata all’educazione dei cittadini. Il primo passo è manifestare la propria posi-
zione, per quanto difficile possa essere, e
farlo con chiarezza. Marcello ci tiene a far notare a Francesco
che i toni tenuti dagli organi di informazio-
ne, televisivi o di stampa, fin dall’inizio, fu-
rono allarmistici. Nonostante ciò veniva sot-
tolineata la necessità di mantenere la cal-
ma. Inoltre, la gestione dell’informazione
sanitaria, sui comportamenti da attuare, era
in continuo cambiamento e perfino in reci-
proca contraddizione. La situazione politica-
mente è stata condotta molto male, con in-
formazioni sanitarie non adeguate alle esi-
genze dei cittadini, costringendo anche a
restrizioni non sempre correttamente moti-
vate. Inoltre, in maniera abbastanza ambi-
gua, si è assistito ad una spettacolarizzazio-
ne del dolore che rasentava la strumentaliz-
zazione. Francesco, dall’altra campana, mantiene
una via più prudente, non certo in pieno ac-
cordo con quanto è stato fatto, riconoscen-
do degli eccessi in alcuni casi, e che sicura-
mente mediaticamente il tutto è stato gesti-
to secondo l’interesse privato di ogni gioca-
tore in campo. La verità, per Francesco, è
che pochissimi hanno colto l’occasione per
assumere una prospettiva comune. Questo
spiega le incertezze, errori, la grande ambi-
guità comunicativa, a tutti i livelli, che ne
sono derivate. Ciò detto, dobbiamo trovare punti di accor-
do, per quanto sia difficile. Certamente, un simile clima nell’informazio-
ne non favorisce la serenità nella popolazio-
ne. Ma, a ben riflettere, sostenitori e avver-
sari delle misure del Governo, non possono
non convenire su come si sia ecceduto nella
fretta della campagna vaccinale quasi
‘imponendo’ ‘la motivazione’. Ciò non ha
giovato alla sensibilizzazione di alcuno. Ha
solo dato l’impressione di una frettolosa vo-
lontà di concludere le vaccinazioni in fretta,
dimenticando che il cittadino non è numero,
ma persona. Punto d’incontro è la persona, sconosciuta
alla odierna dinamica dialogica. Il confronto
ha fatto conoscere a Marcello e Francesco
timori, preoccupazioni, valori, convinzioni.
Posizioni fermamente radicate, però, non
hanno generato scontro, ma incontro. Ci si
è spogliati per un momento della volontà di
dimostrare le proprie ragioni, guardandosi
negli occhi, chiedendo piuttosto che affer-
mando. Questa scelta non è scontata, ma cerca di
ricollocare la persona nella polis. Per noi do-
centi non esiste scontro verbale che tenga,
per quanto opposte e divergenti possano
essere le opinioni di ognuno. Informare e comunicare mira alla realtà uni-
versale, molto spesso complessa e talvolta
Misure Sanitarie Contenitive,
comprendere per ascoltare ed
educare
di Marcello Giuliano e Francesco Sica
Docente di Religione nella scuola Primaria e Docente di religione nella scuola secondaria di secondo grado.